Il valore economico di queste riparazioni è piuttosto scarso visto il prezzo di un ombrello nuovo. Ma c’è un istinto che ti porta a controllare cosa c’è di rotto per cercare di ripararlo:
- sia per resistere alla tentazione di buttarlo subito per comperarne un’altro a 3 o 5 euro,
- sia per non inquinare l’ambiente con l’aumentare sempre il volume dei rifiuti,
- sia e soprattutto per divertimento, per dare ad un oggetto un valore in più con una riparazione fuori programma.
Valutazione dei danni
Prima di decidere se aggiustare l’ombrello è meglio valutare il danno: ad esempio se c’è un buco nella tela impermeabile, è meglio lasciare perdere. La tela non si rattoppa, altrimenti è orribile. Si può comunque smontare e prendere alcuni pezzi che serviranno di ricambio.
- I raggi dell’ombrello si possono conservare
- anche i cappuccetti terminali che servono per collegare il telo possono sempre riservire.
- anche il manico se è in buono stato si può conservare.
Rifornimenti
Sono talmente tanti gli ombrelli buttati via che non c’è bisogno nemmeno di cercarli, ti cercano loro. 😉
Dopo una piovuta appaiono come le lumace o i funghi. Molte volte alle fermate degli autobus.
Ecco un esempio
Di nuovo pronto all’uso: un bell’ombrello gigante con 16 raggi, sembra di contarne 8, ma in realtà sono otto coppie di raggi. E’ proprio un bell’ombrello, non meritava di finire nel cassonetto.