Vanga Fulcro

Domanda di brevetto: come farla

Vi siete mai chiesti cosa c’è da scrivere per una domanda di brevetto? Siete nel posto giusto.
 
Per contenere le spese, facendo da soli, bisogna tenere presente alcuni limiti:
  • non superare le dieci pagine,
  • ogni foglio non deve contenere più di 25 linee di scrittura,
  • i margini (quello a sinistra di 3 cm)
Nelle dieci pagine ci dovete comprendere anche i disegni e le rivendicazioni e queste vanno sempre indicate incominciando da capo una nuova pagine. Per esempio: 8 pagine di scrittura (Titolo, riassunto, descrizione) + una tavola con uno o due disegni + una pagina di rivendicazioni, TOTALE 8+1+1= 10 PAGINE.
 
  1. Nel titolo bisogna cercare di indicare in modo conciso di cosa si tratta e cosa c’è di nuovo citando quella caratteristica novità distintiva. Il titolo verrà ripreso nei vari moduli da compilare. Ecco un esempio: “collettore termosolare monoblocco a copertura isolante automatica”
  2. Anche il riassunto riprende il contenuto del titolo completandolo ed arricchendolo di elementi di novità rispetto allo stato attuale della tecnica. Esempio di riassunto: “Il collettore è COSTITUITO da…, …., … che FUNZIONA in questo modo…. PER…..”
  3. Poi viene la descrizione completa che inizia con la presentazione dello stato attuale della tecnica, e continua con la spiegazione delle novità in modo tale che un esperto del settore dovrebbe riuscire a capirla e costruirla. Ogni novità va illustrata specificando lo scopo che si vuole raggiungere. In tal modo si descrive bene come si supera lo stato attuale della tecnica.
  4. Le rivendicazioni:
  • la prima va fatta, in realtà, sottolineando un pò tutti i particolari della novità dell’invenzione.
  • la rivendicazione successiva alla prima, va numerata e  si inizia con una specie di ritornello. Si ripete ogni volta il titolo dell’invenzione al quale si aggiunge “secondo la rivendicazione 1” e “caratterizzata da:…” e qui si aggiunge ogni volta quel particolare preciso che si vuole rivendicare. Una rivendicazione per ogni particolare.
  • Dalla terza rivendicazione in poi cambia un pò il ritornello: invece di “…secondo la rivendicazione 1” si dice “…secondo le rivendicazioni precedenti,…”
  • Terminata la lista dei particolari rivendicati, si può, se c’è bisogno, rivendicare una variante ad un particolare: “al posto di questo… si può mettere… quest’altro diverso”.
 
Bisogna tenere sempre presente che per ogni particolare e per ogni variante rivendicata c’è da specificare lo scopo usando proprio i termini “PER ottenere questo… PER fare questo” Ogni particolare deve essere finalizzato con poche parole nel testo. Non è necessario mettere delle misure precise altrimenti si rischia di ridurre la copertura del brevetto. Talvolta si usa l’espressione “e simili!” proprio per non vincolare la caratteristica citata al solo caso puntuale descritto, ma si cerca di allargare il discorso con l’uso di questo termine: si cerca così di estendere la protezione. Non usare mai parole straniere nel testo in Italiano. Le parole straniere si usano soltanto nelle traduzioni e per il brevetto iniziale non serve nemmeno la traduzione in Inglese. Non usare mai parole ambigue o indeterminate (tipo: più o meno così).
Il disegno si può fare al computer e stampare su di un foglio con margini abbondanti. Uno o più disegni formano una tavola, e questa si può stampare su di un unico foglio.
Tutto qui.
Si consegna tutto alla camera di commercio, ufficio brevetti: moduli, i 10 fogli con la descrizione, il disegno e le rivendicazioni e le ricevute dei due bollettini postali.
Potete anche farvi aiutare da un’agenzia, ma prima comunque preparatevi bene una bozza la più completa possibile, perché nessuno può capire e conoscere l’invenzione meglio del suo inventore! 😊
Meglio farsi aiutare da un agenzia dopo…, per passare ad un brevetto internazionale, quando si è già ottunuto un certo successo.
 

Quanto costa un brevetto in Italia

Molti non sanno che per fare una domanda di brevetto non è difficile. E non costa molto.
In Italia c’è la possibilità di partire con una spesa minima, chiedendo un brevetto nazionale per il modello di utilità che ti dà l’esclusiva dei diritti per dieci anni,  ma se tutto va bene entro i dodici mesi successivi,
può essere trasformato in brevetto industriale nazionale o internazionale.
In partenza quindi si spende anche poco, e si può fare tutto da soli,
in seguito se si intravvede l’opportunità di estendere il brevetto all’estero
si è veramente costretti a farsi aiutare da un agenzia di esperti.
Ma l’importante è che almeno all’inizio si possa partire con un minimo di spesa
che per una domanda di brevetto/modello di utilità è:
  • 120.00 euro per i primi 5 anni, all’agenzia delle entrate;
  • 40.00 euro alla camera di commercio come diritti di segreteria; se viene richiesta la copia conforme diventano 43.00 + la marca da bollo di 14,62.
  • in tutto 177,62 euro.
C’ è sempre da augurarsi che le cose vadano per il meglio,
nel senso che si possa vendere l’invenzione e quindi passare alla trasformazione del brevetto/modello di utilità in altro, anche se questo comporterà un leggero aggravio delle spese per il mantenimento del brevetto
sia per quello nazionale che per quello internazionale.
 
Per informazioni, a Roma si può contattare telefonicamente l’ufficio in via Capitan Bavastro, n°116, (dove si andrà a consegnare la domanda di brevetto) al numero 06.520821.
Altre informazioni si trovano sul sito della camera di commercio.
È anche molto interessante il sito dell’ U.I.B.M., dove è possibile  ritirare i moduli prestampati da compilare direttamente in collegamento internet e controllare se e quando il brevetto è stato concesso.
Una cosa è del tutto indispensabile altrimenti tutto è più difficile: possedere e saper utilizzare sempre meglio il computer. Questro mezzo serve sempre, sia per brevettare (compilare i moduli e realizzare un disegno) sia per commercializzare (trovare i clienti), sia per trovare fornitori di componenti o costruttori.
Senza computer è tutto estremamente più difficile, lasciate perdere!
Il computer oggi è come la penna ieri. Anzi, peggio, il computer è proprio indispensabile!